Negli ultimi mesi vi è stato un episodio che ha sconvolto l'Italia, il piccolo Claudio, di soli 19 mesi, gettato dal padre nelle gelide acque del Tevere lo scorso 4 Febbraio. A Roma aveva nevicato e faceva molto freddo, poco dopo le 5 del mattino il padre Claudio giunge dalla nonna materna a Trastevere ed entrato in casa, vede il bambino che dorme beatamente tra la nonna Rita e la zia Manuela; Claudia, la madre, era dal giorno precedente all'ospedale. Il padre, Patrizio, porta con se il bambino rompendo un dito a nonna Rita che cercava di fermarlo per coprire almeno il bambino, dato che faceva molto freddo e il piccolo indossava solo il pigiamino. Il corpo del bimbo e' riaffiorato dal fiume a fine marzo, a Fiumicino, dopo essere stato avvistato da due giovani che stavano andando a pescare.
Patrizio viene descritto come un padre violento e un uomo padrone.
Perchè uccidono i padri? Forse perchè sentono il figlio come una proprietà, come un qualcosa che appartiene loro. Spesso tuttavia quando il padre diventa un assasino il movente è anche il desiderio di vendetta. Il piccolo diventa uno strumento attraverso cui colpire altre persone, per provocare loro un dolore. In questo caso ci troviamo non solo di fronte ad un assassino crudele, ma anche ad un vigliacco che non merita pietà.
I parenti ora chiedono una pena severa ed esemplare, anche se nessun verdetto potrà rimarginare una perdita così grande come quella di un figlio.
