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martedì 7 febbraio 2012

Bangladesh, a tre anni nelle cave di pietra

                                                     


                                                        Le vittime più indifese



"Nei campi di pietra di Pagla, nel cuore del Bangladesh, non c'è posto nel per il riposo ne per la debolezza: si deve lavorare all'alba, e i bambini imparano a spaccare le pietre prima che a parlare. Le rocce più grandi si devono frantumare in pezzetti, per farli poi diventare ancora più piccoli. Gli uomini più forti caricano cesti pieni di rocce e li accatastano vicino al luogo dove lavorano i bambini. Alcuni hanno appena tre anni.
Il piccolo Najmun alza un attimo lo sguardo e fa vedere i suoi occhi tinti di giallo dalla polvere. Ha la pelle annerita da sole, i piedi graffiati e i palmi delle mani ricoperti da grossi calli per la pesante mazza di legno e acciaio che stringe con forza. <<Bango, bango!! (colpite, colpite), ripetono Najmun e i suoi piccoli compagni nel cantiere mentre lavorano veloci. Ogni 100 sassi frantumati guadagnano mezzo dollaro.  Najmun, 5 anni, ha la testa rasa e il gesto triste, imperturbabile. Anche i suoi tre fratelli e i suoi genitori lavorano nel cantiere. Lo scopo è guadagnare il minimo per riempire lo stomaco alla sera e trovare l'energia sufficiente per tornare all'alba al posto di lavoro.
Il Bangladesh è, con l'Angola, il peggior luogo del mondo dove un bambino può capitare di nascere. I minori in questo Paese asiatico patiscono un livello di denutrizione paragonabile soltanto alle condizioni dell'Africa. Due milioni di bambini tra i cinque e i nove anni sono costretti a lavorare. Frabbricano vestiti che si vendono in Occidente. Pelano gamberi 14 ore al giorno nei mercati del pesce. O fanno da serve se sono bambini. Comunque è nelle cave di pietra che il lavoro si fa ancora più duro. Il caldo è asfissiante, fino ai 40 gradi, la polvere avvelena i polmoni, lo sforzo fisico è estenuante e gli incidenti sono continui. Ma la polizia non fa niente per evitare lo sfruttamento infantile perchè sa che dal lavoro dei bambini dipende la soppravvivenza di migliaia di famiglie".

5 commenti:

  1. Mi chiedo come tutto questo sia possibile e se un giorno finirà mai questa tortura , povere creature..

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  2. Non esiste infanzia per questi piccoli!

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  3. Nel Bangladesh episodi di sfruttamento come quello trattato da te nel post sono molto diffusi!

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