La regione di Daloa, è il cuore più inaccessibile della Costa d'Avorio, 400 chilometri da Abidjan, la terra delle piantagioni dove bambini e adolescenti vengono venduti come schiavi nei campi di cacao e caffè. Qui dopo le sette di sera compaiono i primi tre ragazzini, reduci dalla giornata di lavoro.
Hanno si è no 14 anni, magliette ridotte a brandelli addosso, sandali di plastica, bidoni sulla schiena. "Siamo qui da quasi un anno, racconta uno di loro, ma non abbiamo ancora visto un soldo. Il padrone dice che dobbiamo completare il periodo di contratto prima di essere pagati. Il lavoro però è talmente duro che vorremmo andarcene subito. Quando arriva la sera vorremmo solo andarcene via ma scappare è impossibile, la piantagione è isolata, ci controllano a vista".
La notte si dorme nelle baracche, in tre sullo stesso materasso gettato per terra, infestato da parassiti, tra mura di fango che trasudano umidità, sotto tetti di lamiera. Si tira avanti senza identità, qualche volta tra botte e insulti, spesso senza nessuna idea sul futuro.
Hanno un solo giorno libero la settimana, i giovani clandestini impiegati nelle piantagioni: il venerdì. I coltivatori sembrerebbero preferire i ragazzi tra i dodici e i sedici anni, scartando i più piccoli perché inadatti a un lavoro pesante come quello delle piantagioni. I bambini che si vedono nei campi sarebbero tutti del posto, figli e nipoti dei proprietari terrieri.

Purtroppo in questi paesi del terzo mondo, episodi di sfruttamento minorile sono all ordine del giorno, e' una continua lotta per la sopravvivenza
RispondiEliminaChissà se un giorno le cose cambieranno, ti ringrazio per il tuo commento!
EliminaChe crudele realtà!
RispondiEliminaQuesti episodi di sfruttamento minorile sono molto diffusi nel paese del terzo mondo.
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